martedì 1 settembre 2020

Gnocchetti di pasta fresca con le cime di rapa

Carissimi amici, bentornati nella mia cucina, oggi pubblico una ricetta fuori stagione realizzata durante il periodo in cui eravamo costretti a rimanere a casa, questo primo al quale ho cambiato il tipo di pasta è un primo piatto emblema della tavola pugliese che contiene gli ingredienti tipici di questa regione: la pasta di grano duro, gli ortaggi e l’olio extravergine di oliva. 
Le pasta  alle cime di rapa sono uno dei primi piatti più famosi della della cucina pugliese e rappresentano anche una buonissima portata per vegetariani e vegani, qualora si omettano le acciughe.
La cima di rapa (Brassica rapa sylvestris) è un ortaggio tipico dell’agricoltura del Sud Italia, in particolare di Lazio, Puglia, Molise e Campania, e presente sulle tavole dall’autunno all’inverno.
Oltre alla sua bontà e alla versatilità in cucina, la cima di rapa è molto apprezzata dal punto di vista nutrizionale perchè contiene sali minerali, vitamine, antiossidanti e ha un basso contenuto calorico.
Quest’ultima caratteristica potrebbe essere vanificata quando l’ortaggio diventa ingrediente di ricette golosissime e sostanziose; si pensi a “salsiccia e friarielli” in Campania oppure alle “Orecchiette alle cime di rapa“.
Nelle storia delle orecchiette riportata da Wikipedia, si apprende che risalirebbero al Medioevo e in particolare al periodo della dominazione normanno-sveva, tra il XII e il XIII secolo, nella zona di Sannicandro di Bari. Già a quell’epoca, infatti, si produceva una pasta artigianale di grano duro pugliese, dalla forma circolare e incavata al centro con la pressione del pollice. Una volta pronta, la pasta veniva essiccata in modo da poterla conservare per periodi più o meno lunghi, anche sulle navi che partivano per lunghi viaggi. Successsivamente, da Bari le orecchiette si sarebbero diffuse nel resto della Puglia e in Basilicata e furono gli Angioini, che dominavano le due regioni nel Duecento, a dare alla pasta il nome che oggi conosciamo.
Io invece di fare le orecchiette ho fatto gli gnocchetti e devo dire che il risultato non è stato per niente male. 

Ecco  a voi la ricetta.
Ingredienti: per 6 persone
Per circa 600 gr di cavatelli
400 gr di farina di semola di grano duro
180/200 gr di acqua tiepida
Per il condimento:
1 kg  di cime di rapa fresche
1 spicchio d'aglio intero
3 filetti di acciuga
Olio EVO Q.b.
50 gr di pangrattato

Procedimento:
Versiamo nella ciotola della planetaria la farina di grano duro, montiamo il gancio a spirale azioniamo la macchina a velocità 2 e versiamo a filo l' acqua poco alla volta; impastiamo 5 minuti.
Togliamo la pasta dalla ciotola e facciamola riposare sul tavolo per 10 minuti coperta con una boule di vetro.
Dopo tagliamo dal panetto dei piccoli pezzetti di pasta e facciamo dei cordoncini spessi circa 4 mm e larghi 3 cm
Inseriamo il cordoncino di pasta nel lato destro e otteniamo i cavatelli girando la manovella.
Man mano che i cavatelli sono pronti adagiamoli su un vassoio infarinato 
PS: Adesso con la pasta ottenuta abbiamo due possibilità o la usiamo subito oppure se abbiamo l'abbattitore possiamo man mano che è pronta surgelarla rapidamente con il programma surgelazione e una volta surgelata riporla nei sacchetti e conservarla in freezer. all'occorrenza ci basterà buttarla direttamente da surgelata in acqua bollente e procedere come da ricetta.
Prepariamo il pangrattato "atturrato": versiamo un po d'olio in una padella e versiamo a pioggia il pangrattato e facciamolo tostare secondo il nostro gusto, aggiungiamo infine un pizzico si sale.
Laviamo e mondiamo le cime di rapa. Mettiamo su una pentola con abbondante acqua (ci servirà per lessare le come di rape e per cuocere i cavatelli)
Versiamo in una capiente padella un filo d'olio, aggiungiamo lo spicchio d'aglio e accendiamo il fuoco, mescoliamo fino a far sciogliere le alici e a far imbiondire l'aglio.
Intanto versiamo le cime di rapa nella pentola con l'acqua in ebollizione e facciamoli bollire per qualche minuto
Poi scoliamoli e passiamoli nella padella dove abbiamo fatto soffriggere l'aglio e le alici e facciamo insaporire.
Riportiamo sul fuoco l'acqua dove abbiamo cotto le cime di rapa, saliamola e appena raggiunge il bollore lessiamo i cavatelli per 5 minuti, 
scoliamoli e saltiamoli in padella con il le cime di rapa 
disponiamo nei singoli piatti e infine spolverizziamo sopra una manciata di pangrattato torrefatto e del peperoncino rosso a piacere e serviamo!
Il nostro piatto è pronto, non mi resta che augurarvi buon appetito...

Voglio dedicare questa ricetta alla mia amica Stefania Francabandiera che adora le cime di rapa e poi lei è pugliese DOC. Dolcissima Stefy questa pasta mi ricorda quei giorni passati con te! Ti voglio bene!

Alla prossima ricetta
con affetto 
francesco 
la storia dell'orecchietta è stata presa sul sito la gazzetta del gusto

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